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I più bei Parchi giochi italiani tra storia, arte e suggestioni

Alla scoperta dei parchi e giardini più belli d’Italia

A ognuno di noi è certamente capitato di entrare in un parco giochi, dunque in uno spazio appositamente attrezzato per il libero gioco dei bambini, in genere sino ad una età di dodici o quattordici anni. Comunemente la localizzazione di un parco giochi è interna ad un parco pubblico, ma può anche trovarsi presso altre realtà private, come quelle relative alle attività commerciali.
Il primo parco giochi pubblico cittadino in Italia nasce a Milano nel 1936 ai giardini del Palazzo dell’Arte di Giovanni Muzio, storica sede della Triennale di Milano, adiacente al Parco Sempione. L’intento che sta alla base della nascita del parco giochi in ambito cittadino è quello di colmare le carenze della città moderna nell’offerta di opportunità di gioco libero all’aperto per i bambini; viene riconosciuta l’importanza di questa attività nella crescita anche come importante occasione di socialità extrascolastica e al di fuori delle attività disciplinate. Di conseguenza, l’idea di “parco giochi” è sempre associabile ad un luogo di libertà emozionale che favorisca la socialità del bambino con la scoperta dell’altro da sè, del gioco e della natura circostante.

villa litta lainate
Parco Villa Litta

Ma il parco giochi, prima di concretizzarsi in tempi recenti come luogo per il gioco libero e lo svago dei bambini, ha avuto radici molto più antiche che per moltissimo tempo hanno riguardato le emozioni degli adulti, più che quelle dei piccoli. Voglio fare cenno solamente a due esempi italiani di questi storici parchi “giochi” per adulti: il grottesco Parco dei Mostri nel Sacro Bosco di Bomarzo (Viterbo) di epoca tardo-rinascimentale, colmo di stranezze mitologiche con influenze manieriste, e il Parco di Villa Litta a Lainate (Milano), di epoca tardo-rinascimentale/barocca, con la sorprendente ingegneria dei giochi d’acqua del suo Ninfeo, ancora funzionanti. Con la modernità, molte sono state le declinazioni del parco “giochi” per adulti e bambini: dal parco dei divertimenti tematico (con tutte i suoi infiniti temi), al luna park itinerante, sino al meno conosciuto Parco d’Arte, che qui per semplicità cercheremo di descrivere anche portando alcuni esempi realizzati.
Fare delle classificazioni sulle tipologie e varianti di un parco giochi è davvero complicato; dalla stessa famiglia si ramificano continue possibilità, e così è anche per la variante del parco giochi più vicina all’arte. Questi parchi giochi sono fatti per fare vivere esperienze di stupore, contemplazione e meraviglia sia agli adulti che ai bambini. Credo che le infinite possibilità e realizzazioni di parchi giochi abbiano a che fare con le potenzialità di bellezza e meraviglia che vanno sempre a moltiplicarsi. In altre parole, un parco giochi è una creatura della fantasia umana, talmente magica che tende a non esaurirsi mai e a rinnovarsi sempre in altra forma.
Dal Parco dei Mostri di Bomarzo, ad esempio, deriva per stessa ammissione del suo ideatore il parco-giardino di Daniel Spoerri nella località Paradiso del monte Amiata, in provincia di Grosseto. Questo Parco artistico venne aperto nei primi anni ’90, ed è un meditato e suggestivo percorso che offre al visitatore forti emozioni e stupore attraverso l’originalità delle opere del Maestro e di quelle opere, concepite per la natura di quei luoghi e donate da importanti artisti internazionali, spesso amici personali di Daniel Spoerri. Notevole è l’armonia derivata dall’integrazione delle opere d’arte con un paesaggio di olivi, castagni e macchia mediterranea; il percorso che porta alla scoperta dell’ opera d’arte è intelligentemente affiancato da un percorso botanico con descrizione scientifica delle piante segnalate. Il parco, nato per iniziativa personale dell’artista, è oggi anche sede di una fondazione no profit Il Giardino di Daniel Spoerri – Hic Terminus Haeret, che si occupa della sua conservazione e cura, dell’apertura al pubblico e di una qualificata formazione per artisti tramite borse di studio. Questo luogo incantato ed alchemico è diventato meta obbligata per famiglie curiose e appassionati d’arte italiani e stranieri; più in generale, è considerato un luogo di orgoglio e di eccellente espressione di cultura contemporanea nella regione Toscana.
Rimanendo in Toscana, vorrei brevemente fare cenno ad un altro luogo incantevole con caratteristiche analoghe al precedente: Il Giardino dei Tarocchi, situato in località Garavicchio, nei pressi di Pescia Fiorentina, frazione comunale di Capalbio (Grosseto). Questo parco unico al mondo rappresenta una personalissima idea di parco artistico, concepito e realizzato interamente dalla fervida fantasia dell’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle e inaugurato nel 1996, dopo quasi vent’anni di lavori. Le “sculture abitabili” che popolano il parco sono ispirate al mondo degli arcani maggiori dei Tarocchi e ai loro significati esoterici e simbolici, e sono realizzate con una incredibile ricchezza di finiture: acciaio, cemento, vetri colorati, specchi, ceramiche, che rendono il luogo un angolo di paradiso ed un solare giardino della gioia, intento questo dichiarati dalla stessa artista. Il parco, realizzato sui terreni della famiglia Caracciolo, venne interamente finanziato dall’artista con la vendita di multipli d’arte e di un profumo da lei concepito e messo in produzione per finanziare il progetto.

parco di pinocchio collodi
il Parco di Pinocchio

Questi due parchi, realizzati in Italia da artisti internazionali, sono culturalmente debitori del Parco dei Mostri di Bomarzo, ma il Giardino dei Tarocchi molto deve anche al Parque Guell di Antoni Gaudí a Barcellona.
Un altro parco molto suggestivo, la cui visita caldamente suggeriamo in quanto adatto sia ai bambini che agli adulti, è il Parco di Pinocchio che si trova nella frazione di Collodi presso Pescia (Pistoia). Questo è un esempio di parco tematico con presenza di opere d’arte moderna; di conseguenza, non si tratta propriamente di un parco d’arte come i due precedentemente analizzati, bensì di un raro esempio di parco tematico realizzato con pregevolissime opere d’arte. Il tema a cui viene data forma è Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, romanzo scritto da Carlo Collodi nel 1881 e grande classico della letteratura per ragazzi. La storia di questo parco è tutta italiana, e prende l’avvio da un concorso nazionale indetto nel 1953 per la realizzazione di un monumento da dedicarsi a Pinocchio nel suo settantesimo anniversario. I progetti presentati dovevano essere redatti da team combinati di scultori ed architetti e nella commissione esaminatrice comparivano alcuni tra i nomi più importanti dell’arte e dell’architettura moderna in Italia, come l’architetto Giovanni Michelucci, il pittore Franco Gentilini e gli scultori Italo Griselli e Giacomo Manzù.
Nel 1956, l’idea di un monumento commemorativo si evolve in quella di un parco giochi vero e proprio, da realizzarsi con contributi comunali e statali nonché con una sottoscrizione nazionale fra gli alunni delle scuole inferiori italiane. Tra le prime realizzazioni abbiamo la Piazzetta dei Mosaici, lastricata e delimitata da muretti sagomati e decorati dall’artista Venturino Venturi con scene della storia di Pinocchio, realizzate con la tipica “estetica” dell’arte astratta d’avanguardia di quegli anni; la parte architettonica del progetto era stata curata dagli architetti Renato Baldi e Lionello De Luigi. Quasi in contemporanea, in questa prima parte di realizzazione del parco abbiamo la scultura di Emilio Greco rappresentante Pinocchio, il vero e proprio monumento per il quale era stato indetto il concorso. Di poco successiva sarà l’avveniristica Osteria del Gambero Rosso del noto architetto fiorentino Giovanni Michelucci. L’ultima fase realizzativa del parco giochi è stata quella relativa all’estensione dell’area con la nuova parte denominata Il Paese dei Balocchi (1972), che vide la sinergica collaborazione dello scultore Pietro Consagra con il paesaggista Pietro Porcinai e l’architetto Marco Zanuso.
Ultima realizzazione di pregio fu quella del Laboratorio delle parole e delle figure, uno spazio multifunzionale sulla vita e l’opera di Carlo Collodi che si concretizzò con il contributo dell’architetto Carlo Anzilotti, a partire da uno schizzo di Michelucci (1986).
Anche la storia di questo parco giochi tematico è incredibile; come in una sorta di nuovo Rinascimento, abbiamo la collaborazione di alcune tra le migliori figure della cultura italiana artistica e del progetto, e viene semplice chiedersi se la “società” che mise in risalto queste figure non fosse più consapevole delle proprie risorse umane ed artistiche di quella odierna.

giardino volante pistoia
Il Giardino Volante

Portandoci invece maggiormente sull’attualità e sul contemporaneo e rimanendo in Toscana, è interessante raccontare di un recentissimo parco giochi che in parte ricalca la sinergia tra qualificati progettisti e amministratori. Si tratta del nuovissimo Giardino Volante di Pistoia. Questo parco giochi pubblico è concettualmente diverso dagli altri e quindi anch’esso a suo modo può essere definito come un unicum. Qui abbiamo un più tradizionale parco giochi, dove però tutti i giochi sono concepiti e realizzati da artisti che amano definirli “opere-gioco”. Il comune repertorio dei giochi da esterno che troviamo nei parchi giochi (come altalene, giochi a molla, dondoli, tappeti, gabbie), viene qui reinterpretato e arricchito dalla fervida fantasia di artisti e architetti. Nascono così cinterpretazioni originali dei giochi da esterno come la Pistoia a dondolo di Gianni Ruffi, realizzata in acciaio verniciato, gomma colorata, e sempre dello stesso autore il fantasioso Tappeto volante in acciaio verniciato, nonché la coloratissima gabbia Pagoda, concepita dall’estro dell’Atelier Mendini con l’architetto Andrea Balzari.
Per concludere questa breve ma appassionata ricognizione sui parchi giochi e l’arte in Italia, dirò brevemente del progetto di Arte Sella con il suo percorso ARTENATURA nella Val di Sella, Borgo Valsugana (Trento). In questo parco, la natura straordinaria e non contaminata prevale sull’arte e le opere sono concepite come discrete e rispettose installazioni, a loro volta composte di soli elementi naturali. Percorrendo il parco, possiamo trovare nidi d’acqua e incredibili labirinti in legno da percorrere, e opere d’arte a forma di ancestrali cattedrali dove i bambini insieme agli adulti possono perdersi a contemplare la natura o a giocare per ore. Questo parco d’arte è nato nel 1986, e da allora continua ad arricchire il suo percorso con opere d’arte appositamente realizzate da artisti di fama internazionale, instaurando un dialogo unico tra creatività e mondo naturale.

L'autore

Arch. Cristiano Mattia Ricci

Cristiano Mattia Ricci, nato a Cesena nel 1973, vive a Sesto San Giovanni.
È architetto, artista visivo e scrittore. Il suo lavoro artistico è visibile
sul sito www.cristianomattiaricci.com.

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